Booklover - l profumo del cloro

Ho ripreso a nuotare da pochissimo. È una scelta che ho preso per me, perché stare sempre seduta a lavorare e basta non è sano, lo dicono tutti, e lo dico anche io. Così ho ripreso, dopo tanti anni, precisamente da quando alle medie facevo nuoto una volta a settimana. Non lo amavo per nulla: entrare in vasca senza aver fatto colazione, nuotare in gruppo, uno dopo l’altro, le pedate, gli schizzi, la fretta del compagno che vuole primeggiare e ti fa sentire, anche lì, sotto pressione. Questa volta è stato diverso: mi sono data un obiettivo concreto 30 vasche, 35 se proprio fossi stata di buonumore. La prima volta, complice la canicola di Milano, mi sono tuffata con sollievo. Ho riscoperto il piacere del nuoto, quelle semplici regole del respiro, la solitudine dell’allenamento individuale. Sono a 60 vasche ogni volta che vado, alterno stile, dorso e rana. Se c’è qualcuno che mi mette fretta, cambio corsia. Se ho bisogno, mi fermo. Per questa passione ritrovata ho deciso di rileggere “Il gusto del cloro” di Bastien Vivès. Lo consiglio ai #booklover che definiscono delicate quelle storie d’amore che nascono sugli sguardi e sul rito di un gesto condiviso. La ritmica delle vignette, il colore delle piscine illuminate al neon, la distorsione di un corpo sotto l’acqua sono la verosimile cornice in cui si racconta come sia possibile innamorarsi tra le corsie di una piscina.