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Freelance? Purtroppo, e per fortuna, sì.


Niente è pronto. Manca sempre qualcosa per finire quella presentazione con cui, siamo certe, faremo la differenza. Ma quando le varie parti che concorrono al nostro successo arrivano a singhiozzo, incomplete o a volte si perdono proprio per strada, esiste una Guida Galattica per Autostart-upper alla quale aggrapparsi con tutte se stesse? Non arriveremo a 42 principi, ma dieci è un numero molto più ragionevole. Dieci consigli da tenere presente quando si inizia, quando si è nel mezzo e, perché no, anche quando sembra di essere arrivate.

1. Per fare qualsiasi cosa occorre sempre più tempo di quanto stimato.

Un imprevisto, una miglioria, una pausa per guardare con distacco e focalizzare l’intero progetto. C’è tutto? Manca qualcosa? Cosa non abbiamo considerato all’inizio e che ora potrebbe rivelarsi fondamentale? Nella pianificazione considera un margine di tempo. Ti farà sentire bene finire prima della data stabilita.

2. Prendi sempre nota.

Esiste un metodo: svegliarsi alla mattina mezz’ora prima della sveglia e scrivere ciò che si ha in mente su un taccuino. Sembra che in questo modo sia possibile annotare idee nascoste nel nostro subconscio e che all’ora del caffè abbiamo già sommerso sotto la lunga lista di cose da fare. Se non siete earlybirds, non c’è problema: iniziate a segnare durante la giornata quelle note che archiviate mentalmente sotto a “Mi devo ricordare che…”: ecco iniziate a scriverle. Non lasciate che il quotidiano si porti via tutti gli stimoli che avete intercettato nella vostra giornata.

3. Non ti preoccupare se il tuo lavoro non ti piace, almeno non tutto.

Cosa c’è di meglio che lavorare per se stessi? Niente. Ma ci saranno sempre aspetti del lavoro che non ti andranno a genio, soprattutto quando si inizia. Ci saranno attività da affrontare che saranno più pesanti di altre. All’inizio bisogna credere che tutto l’impegno sarà un giorno ripagato. Accettare il compromesso farà digerire anche i task più insormontabili.

4. Ricorda che non vivi per lavorare, ma lavori per vivere.

Troppo spesso te ne dimentichi o te lo fanno dimenticare (interessante punto da approfondire!). Ricorda che non devi portare tutto con te quando esci dall’ufficio. Anche se l'attività è tua e dai il meglio, non esiste solo quello. Concediti delle giornate in cui sopporti gli altri a malapena e giorni in cui conti i minuti per andare a nuotare o correre. Il lavoro è lavoro.

5. Uno sguardo dall’alto e uno dal basso.

Circondati di persone che sappiano offrirti un punto di vista diverso dal tuo. Non dovrai necessariamente seguirlo, ma ti metterà nella condizione di farti domande. La collaborazione e il mentoring sono indissolubilmente legati a un ambiente di lavoro in cui sia possibile crescere ed evolversi. Troverai persone tue pari capaci di darti significativi sguardi su quanto stai facendo. Per non parlare di chi si trova al di sotto del tuo ruolo. Spesso dimentichiamo che non è dalla cima della piramide che si vede tutto. Confrontati, apertamente, con le persone che ti aiutano a raggiungere il tuo obiettivo.

6. Cerca sempre una soluzione.

Certe cose non ti piacciono o non vanno bene. Forse il problema è stato il briefing, forse l’esecuzione. Non importa; quando si è sotto data e occorre consegnare affrontare le discussioni è una perdita di tempo. Quello che davvero stimola gli altri a dare il meglio, e forse anche qualcosa in più, è un leader che strategicamente non si fa prendere alla sprovvista e che mette in atto un piano B per portare a casa il risultato. E, una volta raggiunto, torna indietro per capire cosa nel processo si è inceppato: è importante non lasciare irrisolti i problemi che hanno richiesto un intervento dall’alto. Non dobbiamo considerarci un Deus Ex Machina e ai nostri collaboratori dobbiamo insegnare un metodo per cooperare.

7. Chiedi sempre cortesemente.

Se non ti è mai capitato di uscire da una sala riunioni premendo con forza il pollice contro il tappo della tua penna preferita, allora sei incredibilmente fortunato. Capita di dover lavorare con persone per nulla cordiali. Chiedi gentilmente la prima, la seconda e la terza volta. Poi prepara delle frasi a effetto da usare quando vuoi svegliare dalla letargia il malcapitato/a e spingerlo ad essere produttivo/a: l’ironia, se usata sapientemente, è di grande aiuto.

8. Ricordati di andare in vacanza.

La vacanza è retribuita, non lo sapevi? Anche i liberi professionisti devono considerare di poter mettere da parte una quota annuale per staccare.

9. Non ti crogiolare nell’indecisione.

“Quel logo o quel colore? Questa font o quel pattern? Ma il copy? Ne possiamo studiare uno diverso? Questo proprio non mi convince…”. Essere perfezionisti è un conto, ma sviare le decisioni è un altro. Rincorrere una persona che in breve decide sempre cosa vuole è una sfida allettante. Al contrario, portare alla longhina il tuo cliente che indossa i paraocchi e ciondola la testa ignorando la carota è una mansione parecchio frustrante. Quando anche c’è l’idea giusta spesso

viene nascosta da tanti “forse” e “magari”. Non vuoi essere il cavallo che cammina in tondo nel circuito, ma quello che corre per ispirare gli altri e indicare la via.

10. Fai una stima del tuo salario e a fine anno, datti un aumento.

Sarai la persona che più avrà lavorato alla fine dell’anno. Ma come stimarlo? Solo tu sai la metrica che meglio può misurare il tuo rendimento. E a fine anno, se hai fatto il meglio e hai raggiunto i tuoi risultati, gratificati.


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