Booklover - Più lontano ancora, Jonathan Franzen

Che io adoro Franzen e David Foster Wallace, credo fosse oramai noto.
"Più lontano ancora" è il reportage di viaggio di un amico, assordato dalla vita interrotta bruscamente di Foster Wallace, che decide di andare lontano, a ottocento chilometri dalla costa del Cile, a Masafuera.
Un lungo viaggio che parte dal Cile e passa attraverso l'Oceano fino al Mediterraneo per soffermarsi a Malta, Cipro e l'Italia. E proprio l'Italia è descritta, come già ben noto, come galleria di scienziati, ambientalisti - in lotta contro la caccia illegale agli uccelli - e parlamentari, sicuramente offrendo un diverso ritratto rispetto a quello a cui siamo abituati.
Non conoscevo Franzen come appassionato di trekking, di birdwatching, né tanto meno abile nella vita un po' spartana di un giaciglio temporaneo su un'isola pressoché deserta. Ma ho apprezzato la sua forza di spingersi oltre i limiti fisici della sua comfort zone e intraprendere un viaggio per misurarsi con la solitudine e la sofferenza della morte tragica dell'amico Foster Wallace.
Che parli della devastazione ambientale in Cina, di come i telefoni cellulari abbiano modificato il nostro modo di esprimere le emozioni o di quanto
il "tecnoconsumismo" sia la vera religione dei nostri giorni, Franzen,
in questi saggi come nei suoi romanzi, racconta il presente rivelando
i segreti legami tra scelte individuali e destini collettivi.